Due famiglie, tre generazioni, qualche giornata Piemontese di noccioleti e un paese.
La nostra è una storia di dedizione alla nocciola che inizia nel dopoguerra a Cravanzana, piccolo paese ubicato tra le colline dell’Alta Langa, con quello che si aveva a disposizione: poche manciate di terra, pochi mezzi e ancor meno soldi. Ma un’immensa voglia di riscatto, l’orgoglio scolpito nell’animo e la lungimiranza di puntare sulle eccellenze che qui, e qui soltanto, la terra concede a chi la coltiva con amore e fatica. Tanta, tantissima fatica. Ma altrettanta soddisfazione.
Nonno Domenico, la forza
e la sperimentazione
La nostra è la storia di nonno Domenico e della moglie Pinuccia, ramo materno della famiglia Fontana, che hanno dedicato tutta la vita a capire, coltivare e valorizzare il bene più prezioso che l’Alta Langa aveva concesso loro: la Nocciola Tonda Gentile delle Langhe, che sulle colline di Cravanzana raggiunge il vertice della qualità e dona frutti di impareggiabile fragranza. Da Domenico e Giuseppina abbiamo ereditato la curiosità verso l’arte della corilicoltura, la meticolosità nel lavoro manuale e il sogno di migliorare la propria condizione facendo ciò che si ama davvero. A Domenico, che fu tra i primi coltivatori a portare la meccanizzazione tra i noccioleti dell’Alta Langa e a credere in un uso razionale della tecnologia, dobbiamo soprattutto la nostra infinita curiosità verso il mondo della corilicoltura e la propensione all’innovazione, che ci porta a non restare mai fermi e a migliorare in continuazione il nostro sapere e le nostre tecniche di coltivazione.
Nonno Ercole, lavorare
con dolcezza
La nostra è anche la storia di nonno Ercole e nonna Cesarina, ramo paterno della famiglia, anche loro originari di Cravanzana e anche loro, da sempre, coltivatori di nocciole. Ercole e Cesarina hanno sempre creduto nel valore della famiglia, trasmettendoci la semplicità, l’umiltà e la collaborazione che ancora oggi contraddistinguono il nostro modo di lavorare. Siamo loro debitori di un’infinita dolcezza verso ciò che siamo e ciò che facciamo: il sorriso che riserviamo l’un l’altro mentre lavoriamo tra le nocciole e quello che, a fine giornata, non risparmiamo anche dopo lunghe ore di fatica.